Röyksopp / Stevie Wonder

17 06 2011

Röyksopp – “Vision One” [“Junior”, EMI Music, 2009; producer: Röyksopp]

samples Leggi il seguito di questo post »





The Crabs Corporation – Let it go / Reggae power + Bring down the birds (Flying high mix)

20 05 2011

Non c’è dubbio, Record Kicks è una delle migliori etichette indie degli ultimi tempi. Le sue pubblicazioni di qualità ci fanno sognare ad occhi aperti ogni volta, riportandoci indietro nel tempo fino agli anni ’60-’70.

Stavolta vi presentiamo due “sette pollici” dub raggae del gruppo argentino “The Crabs Corporation”.

Non sono riuscito a reperire grosse informazioni sui componenti del gruppo, fatto sta che i quattro ragazzi di Buenos Aires spuntano fuori quasi dal nulla e fanno subito delle features da capogiro. Al primo singolo “Let it go / Raggae Power” collaborano Leggi il seguito di questo post »





Daft Punk / Breakwater

7 03 2011

Daft Punk – “Robot Rock” [“Human After All”, Virgin, 2005; producer: Daft Punk]

samples Leggi il seguito di questo post »





Romo – Italian’s Got Groove

28 06 2010

“Groovy songs from italian soundtracks selected and remastered by Romo”.

Romo è un amico che musicalmente è come un pozzo senza fondo. Persona dai molteplici interessi e ascolti, ha sempre condiviso (con successo, aggiungerei) tanta musica con tante persone, in veste di amico, produttore, compilatore e blogger: chi lo conosce di persona e chi frequenta il suo blog possono confermare.

Stavolta ci regala “Italian’s Got Groove”, una selezione davvero interessante e succosa che spazia dal ’62 all’82. Vi farà dimenticare per un po’ i Mondiali di Leggi il seguito di questo post »





Katzuma.org, Radio FunkWise: playlist complete!

15 06 2010

C’era una volta una radio…

Che diavolo di incipit è? Lo so, è scontatissimo e ha poco a che fare con un post, ma è seriamente il principio di una fiaba: il mio viaggio verso il Funk (nel senso più lato possibile).

La radio si chiamava “FunkWise” ed era in streaming dal sito Katzuma.org, la metamorfosi (c’è mai stata?) di Deda che iniziava a dare i primi, indispensabili frutti. Ancora mi ricordo qualcosa del vecchio layout del sito, dei suoi contenuti (il video con la falena in stop motion, il tabagigi -o qual’era il suo nome- per le somministrazioni a Kaos…), ma se Leggi il seguito di questo post »





Resoconto su Madlib e J Rocc, Milano 15 maggio 2009

18 05 2009

madlib j rocc europe tour 2009

Premessa: preferisco tralasciare una parte dell’apertura della serata e farò partire il resoconto da Bob James e i Rotary Connection in poi. Cioè dalle buone selezioni di Painè (membro de I Maniaci Dei Dischi… nuff said): batterie che bucavano la pista, funk adeguatamente spinto, un po’ di propensione all’abbassamento del pitch, il mixaggio non sempre fluido o estremamente calibrato. (Ma è anche vero che mi lascio un po’ viziare dai dj set; l’esempio cronologicamente più vicino: l’apertura di Pzzo al concerto di Daedelus del 10 maggio a Pisa, eccezionale). Painè ha aperto lo show dei due della Stones Throw con una ricetta a base di funk, non deep, ma tutto da ballare, pure in maniera piuttosto forsennata, e avrà fatto felici anche i drogati di breaks e samples di livello base-intermedio (Rotary Connection, Marlena Shaw, Deodato… e fonti per pezzi degli InI, De La Soul, Gangstarr…). Mi è piaciuto parecchio (ha soddisfatto qualche aspettativa che probabilmente avevo nei suoi confronti),  ha fatto un set organico e coerente, capace di intrattenere tutto sommato di più rispetto a Madlib. Avete letto male? Avete letto bene? Eresie? Bestemmie? Ho scritto una cosa a bruciapelo?

No, anche perché sto scrivendo “a freddo” e quindi con una certa oggettività. Ma andiamo per ordine. Prima J Rocc. Leggi il seguito di questo post »





Africafunk: The Original Sound Of 1970s Funky Africa

9 11 2008

africafunk-the-original-sound-of-1970s-funky-africa

“African Rhythms, makes clap your hands! African Rhythms, makes you wanna dance!” così esordisce “AFRICAFUNK: the original sound of 1970 Funky Africa” nella prima traccia..e mantiene la promessa!

Quest’opera si presenta come una raccolta essenziale di 13 brani di puro Afro-funk, selezionato per noi dall’etichetta Harmless Records nel 1999.

Africafunk può vantare la presenza di artisti di tutto rispetto, che hanno fatto la storia della musica pop e popolare africana e che perciò garantiscono la qualità di questa produzione. Giusto per dare Leggi il seguito di questo post »





Gabor Szabo – Faces

6 09 2008

“Faces” è uno degli ultimi dischi del chitarrista ungherese Gabor Szabo prima della sua prematura scomparsa. Uscito per la Mercury nel 1977 sotto la produzione di Wayne Henderson [Crusaders] e suonato assieme a una buona parte dei Pleasure [quelli che fecero uscire “Joyous”], Ernie Watts e altri musicisti ancora, è un disco con tanti bei momenti, dove il jazz non manca di confrontarsi con altri stili e influenze di quel periodo.

Meritano assolutamente una segnalazione: “Magic Misty Faces”, canzone riflessiva e vagamente mistica, la meravigliosa “Gloomy Day” [e quì sono di parte, perchè ogni volta che si arresta il piano elettrico e riparte la chitarra con le voci in sottofondo vado a star bene, forse per il legame con un certo pezzo che Leggi il seguito di questo post »





The Jimmy Castor Bunch – E-Man Groovin’

3 09 2008

Poche chiacchere per dischi come “E-Man Groovin'”: la title-track, che apre il disco, è un massiccio funk che incita alla danza [con tanto di bassi pesantissimi e percussioni altrettanto potenti], “Space Age”, la mia preferita, è un concentrato di stile, dalle strofe cantate al sintetizzatore, il testo è spensierato e funktascientifico; “I Love A Mellow Groove” proietta il corpo sulla pista con chitarra e basso, ha una spinta incredibile e inaspettatamente passa ad un hook piuttosto mieloso rispetto alla canzone [in strofa è vocalmente e liricalmente più aggressiva e scatenata, al ritornello è più patetica e Leggi il seguito di questo post »





Commenti su George Clinton & Parliament Funkadelic, Narni 29-08-2008

31 08 2008

L’astronave è atterrata anche a Narni. Lo sbarco della Mothership porta un intero cosmo di vita, groove e stile; il narratore introduce e Garry “Starchild” Shider e il resto dei Parliament Funkadelic iniziano a irradiare il Funk sulla Terra, e non c’è assessore o bancario o maresciallo che tenga: sedie abbandonate [come sapientemente previsto da noi funkateers] e tutti [..quelli che ambiscono al Funk] sotto il palco.

Una mezz’oretta dopo entra George, ed è un ulteriore putiferio. Allucinante. Sembra una figura familiare, sarà la consapevole Leggi il seguito di questo post »