Funkadelic – Maggot Brain

14 07 2008

Ci sono alcune cose che fanno perdere il controllo delle emozioni. Nel mio caso, ad esempio, non riesco ad immaginarmi il 1971, i Funkadelic nel 1971 [Clinton, Worrell, Hazel, per citarne giusto tre] e un live dei Funkadelic nel 1971, onde sismiche che attraversavano interi continenti per scuotere intere culture.

“Maggot Brain”: una tra le mezz’ore più intense che si possano sentire su disco. Pura follia, coscienza sociale, divertimento e creatività musicale.

La titletrack, che apre il disco, è uno struggente solo di chitarra elettrica [Eddie Hazel] che passa da un canale all’altro, accompagnato esclusivamente da un semplice giro di chitarra e una batteria nel background: pelle d’oca. Comincia “Can you get to that”: incipit, cori e strofe in gran stile e focus immediato sul messaggio; “Hit it and quit it” è una benedizione da parte di Bernie Worrell -alle prese con organo e voce solista-, divertimento nella sua forma più autentica, con una batteria esplosiva e strofe e chiusura affidate alla chitarra di un Hazel che [anche quì] spacca-il-culo. Sì, è il termine più tecnico che possa avvicinarsi al suo lavoro su questo disco. Segue immediatamente “You and your folks, me and my folks”, la mia preferita del disco. Basso in primo piano, batteria con rullanti effettati, ma soprattutto pianoforte e testo che rimangono impressi:

“If you and your folks love me and my folks like
Me and my folks love you and your folks
If there ever was folks
That ever ever was poor

If you and your thing dig me and my thing
Like me and my thing dig you and your thing
And we all got a thing
Yeah, and it’s a very good thing

Ha! But if in our fears, we don’t learn to trust each other
And if in our tears, we don’t learn to share with your brother
You know that hate is gonna keep on multiplying
And you know that man is gonna keep right on dying
Yeah
Yeah, yeah […]”

Da mandare a memoria, un pezzone di quelli incisivi e diretti come “Come in out of the rain” dei Parliament. “Super stupid” fa ricredere tanta gente riguardo i possibili colori della pelle del rock [in caso Hendrix non fosse bastato], mentre “Back in our minds” è un episodio fantastico, come solo Clinton e compagni sapevano inventare, con uno stralunato e stiloso trombone in chiusura. “Wars of armageddon” è un gioiello di voci, parole, brevi frasi, suoni e rumori che evocano scene e messaggi, in un crescente delirio psichedelico che conclude [?] il viaggio nel mondo di Maggot Brain.

Non è un caso che siano state citate tutte e sette le canzoni, questo è un disco da procurarsi ed ascoltare a tutti i costi. Imperdibile.

fabio


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3 responses

14 07 2008
Dj Darius

Non ho fatto in tempo a loggarmi peche’ volevo assolutamente commentare l’indescrivibile energia di “You and your folks,me and my folks” .
Un pezzo unico ! Così semplice nel testo ma allo stesso tempo in grado di cogliere nel segno fin dal primo ascolto. Magico!

15 07 2008
fabio

Felice che ti sia piaciuto!
Vorrei un tuo parere su “Hit it and quit it” :-)

15 07 2008
djdarius

Allora subito al primo ascolto mi ha fatto ridere! Ma nel senso buono perche’ mi ha messo il buon umore appena alzato al mattino! Tecnicamente non c’è che dire è davvero un beat potente. Ti lasci trasportare dal groove sensa nessuno sforzo. Credo che farò visita prossimamente al mio campionatore con questo disco in mano !

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